Tutti i nostri documenti, pur ordinati e archiviati su supporti digitali di ultima generazione, sono molto più in pericolo rispetto ai vecchi documenti cartacei. I file presenti su disco rigido sono infatti estremamente delicati per via della loro intangibilità, la pressione errata di un tasto può spazzare via tutte le fotografie di una vita, in maniera molto più rapida e inconsapevole rispetto alla distruzione fisica di decine di album cartacei. Cancellare un file da un disco rigido, volontariamente o meno, è un’operazione semplicissima e spesso inconsapevole, così come la modifica permanente di documenti magari molto importanti. Le stesse operazioni di cancellazione o modifica non possono essere compiute in maniera altrettanto inconsapevole su documenti cartacei o album di fotografie. Un recente indagine di Kroll Ontrack, uno dei leader nel recupero dei dati digitali compromessi, indica come l’errore umano sia la causa principale nella perdita dei dati, con oltre il 40% dei casi analizzati in un campione a livello globale. La semplice intenzione di spostare dati tra dischi diversi, insieme a una piccola disattenzione, può portare alla cancellazione di tutti i dati, con le ovvie tragiche conseguenze in seguito.
L’hard disk è quella cosa che di solito va in fumo il giorno prima del back-up.
Se la legge di Murphy fosse riscritta oggi ci sarebbe di certo un corollario dedicato alle disgrazie informatiche, e in particolare a quelle che riguardano la perdita dei dati. Alzi la mano chi non si è mai trovato nella condizione di rimandare (a oltranza) la copia dei propri preziosissimi file (documenti di lavoro, ma anche foto, musica e altri affetti digitali) per poi ritrovarsi in lacrime davanti a una malaugurata schermata nera.
Eppure, le buone norme da rispettare per non farsi trovare impreparati non sono poi tante e soprattutto non richiedono una grossa competenza informatica. Grazie al supporto di Western Digital, produttore di riferimento nel settore dei dischi rigidi, abbiamo individuato le cinque regole chiave da seguire per fare un back-up a prova di bomba.
Acquista un hard disk esterno. O anche interno. L’importante è dotarsi di una seconda unità di archiviazione nella quale riversare una copia di tutti i dati più importanti.
Pensa a tutti i tuoi dispositivi (anche a quelli mobili). Sul tuo PC o laptop c’è probabilmente tutto il tuo patrimonio digitale. Ma non dimenticarti dello smartphone e – se ce l’hai – del tablet. I dispositivi mobili sono ormai dei veri e propri computer aggiunti contenenti dati altrettanto preziosi. Ricordati che quel video o quella foto che ti ritrae sulle bianche scogliere di Dover in compagnia della donna della tua vita non la potrai scattare di nuovo.
Utilizza un software per il back-up automatico. Non fidarti alla tua (scarsa) memoria e delle tue buone (ma sulla carta) intenzioni. Dotati di uno strumento che automatizzi tutte le operazioni di copia, dalla data pianificata per il back-up alle cartelle e alle sottocartelle da salvare in via prioritaria. In commercio ne esistono di tutti i tipi e per tutte le tasche, alcuni dei quali in grado di mantenere log e notifiche. Così da scongiurare qualsiasi problema di copia mancata.
Fai il backup del backup del backup… Se credi che un buon back up sia sufficiente per metterti al riparo da qualsiasi sciagura sappi che ti sbagli. Il rischio che qualche malintenzionato si introduca nella tua abitazione o nel tuo ufficio rubandoti il PC portatile e, con esso, il tuo hard disk portatile con la copia dei tuoi dati, non è poi così remoto. Ecco perché è buona norma fare il cosiddetto back-up del backup, una seconda copia di tutti dati più importanti (da aggiornare magari con minore frequenza rispetto a quella principale), da conservare preferibilmente in un luogo diverso da quello di lavoro. La prudenza, come si dice in questi casi, non è mai troppa.
Utilizza il cloud. A proposito di back-up del back-up. Il proliferare dei servizi cloud può essere in questo senso un validissimo supporto esterno sul quale riversare una seconda copia dei dati più importanti. Certo, bisogna fare i conti con la capacità di storage a disposizione (che in molti casi non non supera i 2 Gb di storage) ma facendo un’opportuna selezione dei dati “imprescindibili” si può salvare molto.